Agroecologia e sviluppo rurale in Valpolcevera

L’agricoltura in Valpolcevera ha una vocazione locale, a chilometro zero, e può contribuire alla  salvaguardia del territorio e delle tradizioni locali. Questo è stato detto nel corso di un’assemblea pubblica promossa dal Comitato per lo sviluppo di politiche rurali in Valpolcevera e  tenutasi a Morego  nel marzo 2016. Di seguito riportiamo un breve resoconto dei principali argomenti trattati in tale occasione.

La Valpolcevera è un territorio prevalentemente rurale che ha avuto in passato una forte vocazione agricola, con piccole attività familiari e aziende diretto-coltivatrici, in un contesto “montano, svantaggiato o marginale”, secondo la definizione utilizzata nei documenti europei per le politiche di sviluppo rurale.

Attualmente questa tradizione si è molto indebolita, in quanto gli agricoltori anziani non ce la fanno più a continuare la loro attività, mentre i giovani, che in alcuni casi sarebbero interessati ad avviare piccole aziende contadine, incontrano notevoli difficoltà per una serie di motivi:

  1. la terra, anche se spesso incolta e abbandonata, non è facilmente disponibile
  2. le normative fiscali e igienico-sanitarie, che possono andare bene per le grandi aziende, sono spesso troppo onerose per i piccoli produttori dell’agricoltura contadina
  3. la commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura contadina è difficile a causa della concorrenza della grande distribuzione organizzata.

Di conseguenza viene a mancare per i giovani una importante opportunità di lavoro.

Inoltre il territorio, sempre meno curato, è soggetto ad un forte rischio idrogeologico e ad una forte marginalizzazione sociale e culturale.

Tutti questi problemi o bisogni interessano molti attori sociali: produttori dell’agricoltura contadina, consumatori, cittadini, famiglie, giovani, associazioni, istituzioni. Ma non sono ancora sufficientemente rappresentati dal settore pubblico.

Per questi motivi abbiamo deciso di costituire un comitato promotore del progetto “Sviluppo di politiche rurali in Valpolcevera”, allo scopo di sensibilizzare le istituzioni, ma anche di cominciare a fare qualcosa di concreto attraverso forme di auto-organizzazione dei cittadini.

E’ stato anche elaborato un documento quadro che descrive le motivazioni, gli obiettivi e le principali azioni previste. Consulta il documento quadro per le politiche di sviluppo rurale in Valpolcevera. Sviluppo rurale in Valpolcevera_rev 22 mag 2017

I principali obiettivi sono quattro:

  • una migliore conoscenza della realtà dell’agricoltura contadina in Valpolcevera
  • il coinvolgimento dei portatori di interesse: Comuni, Municipi, Camera di commercio, GAL genovese*, associazioni dei coltivatori, associazioni dei consumatori, gruppi di acquisto solidale (GAS), altre associazioni, scuole, università, addetti alla ristorazione collettiva
  • iniziative di tipo informativo e culturale nei diversi Comuni e Municipi del territorio e nelle scuole, al fine di creare nella popolazione una maggior consapevolezza: a) delle funzioni sociali e di difesa del territorio proprie dell’agricoltura contadina e b) dei rischi per la salute e la sicurezza alimentare e dei rischi di tipo idrogeologico connessi con l’abbandono dell’agricoltura contadina
  • iniziative concrete di sostegno ai piccoli produttori dell’agricoltura contadina:
    • Mercati dell’agricoltura contadina nei Comuni o nei Municipi
    • Sviluppo di GAS (gruppi di acquisto solidale) e reti di GAS
    • Community supported agriculture
    • Sviluppo di reti di impresa
    • Sviluppo di sistemi di piccola distribuzione organizzata, basati in parte sul volontariato e in parte su lavoro retribuito.

In primo luogo serve una migliore conoscenza della situazione esistente nella Valpolcevera. A questo scopo non è sufficiente una semplice “mappatura” delle aziende, ma occorre una capacità di leggere il territorio e le esperienze in esso presenti. Il Comitato promotore intende quindi collaborare con altri Enti  o con altre esperienze che stanno perseguendo lo stesso obiettivo (Enti locali, GAL*, reti dell’altraeconomia, associazioni di promozione sociale).

Il nostro progetto è, in un certo senso, in progress: intendiamo costruirlo insieme a chi ci sta.

Nell’immediato pensiamo di partire con una iniziativa relativamente piccola e locale.

Il progetto potrebbe però col tempo confluire in un programma di respiro più ampio, promosso non solo da noi, e forse non principalmente da noi, ma anche da altri enti e portatori di interesse (stakeholder), e coinvolgere altri territori del genovese, fino a diventare un programma di interesse metropolitano, come avviene in molte altre città, sia in Italia (ad es. a Milano) che in altri Paesi.

In questa prospettiva ci si potrà occupare non solo di produzione, ma anche di altri aspetti connessi al cibo, come il lavoro per i giovani, le relazioni sociali, la qualità dell’ambiente, il contrasto allo spreco alimentare, il  diritto al cibo sano e sostenibile per tutti, la sovranità alimentare.

 

* GAL (gruppo di azione locale): partenariato pubblico-privato, avente come capofila la Provincia e come altri partner pubblici la Camera di commercio e altri enti (ad es. parchi nazionali o regionali); come partner privati possono essere presenti AIAB, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Federazione coltivatori diretti ecc.

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